innovazione e credito

L’algoritmo che rivoluziona la gestione del capitale circolante

di Luca Orlando

(© Oleksiy Maksymenko)

3' di lettura

«Pago subito. Se mi fa uno sconto».

Dinamiche previste da sempre nella filiera commerciale ma che ora trovano automatismi tecnologici impensabili, con il dynamic discounting a rappresentare una delle frontiere più promettenti del fintech orientato alle Pmi. Consentendo ad esempio alla grande catena distributiva e alla sua platea di fornitori, senza alcuna telefonata, di trovare attraverso un algoritmo l’equilibrio tra tempi di pagamento e sconto.

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Lo sviluppo della tecnologia (oltre che la creatività) alimenta infatti una varietà di nuovi metodi di finanziamento dei crediti commerciali, che per l’Italia arrivano alla cifra monstre di 637 miliardi. Una massa “liberata” solo in parte (23%), come evidenzia la quinta edizione dell’Osservatorio Supply Chain Finance della School of management del Politecnico di Milano, e comunque utilizzando soprattutto le soluzioni tradizionali, come l’anticipo fattura, che da solo vale 75 miliardi. Strada comunque sempre meno battuta (-13,8%), mentre sono in crescita il factoring tradizionale (+6,6% a 58 miliardi) e il reverse factoring (3 miliardi, +7%), che permette ai fornitori di sfruttare il merito creditizio di un’azienda cliente per ottenere prezzi più bassi. Sono però le formule più innovative a mostrare i tassi di crescita maggiori, grazie anche alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie. L’anticipo fattura viene così gestito attraverso aste competitive, in cui potenziali finanziatori acquistano i titoli in attesa del pagamento futuro, settore nato da un paio d’anni. Altra formula che si va diffondendo è quella dello sconto dinamico, dove cliente e fornitore negoziano condizioni diverse a seconda dei tempi di pagamento. «Lo sconto cassa - spiega il direttore dell’Osservatorio Federico Caniato - è sempre esistito ma ora vediamo ai blocchi di partenza progetti nuovi e start-up che mettono a disposizione piattaforme tecnologiche per gestire in modo strutturato queste soluzione».

Nello schema proposto da Findynamic, insediata a Milano in PoliHub, nove addetti che a breve diverranno 12, il cliente fissa un rendimento e i fornitori che ci stanno accettano lo sconto, incassando prima del previsto. «Scenario win-win - spiega il fondatore Enrico Viganò - perché così il cliente aumenta il rendimento della propria liquidità mentre il fornitore smobilizza a costi inferiori rispetto agli strumenti tradizionali».

Altro esempio è Plusadvance, fondata da Massimiliano Gattari. «Lavoriamo con le grandi catene della Gdo - spiega l’imprenditore - che propongono sulla piattaforma il rendimento atteso mentre il fornitore indica lo sconto ritenuto accettabile. Non serve altro, è il sistema a fare il match. Tra poco il progetto pilota sarà operativo, già ora il rendimento è del 4,5%, il fornitore invece incassa 25-30 giorni in anticipo rispetto a quanto pattuito».

I margini di manovra per il finanziamento del circolante in Italia sono rilevanti, tenendo conto di un tempo medio di incasso dei crediti commerciali di 98 giorni. L’Osservatorio evidenzia una forte crescita delle start-up, realtà che offrono nuovi servizi basati su piattaforme digitali per ridurre le interazioni umane e accelerare i tempi: un modo per ottimizzare la liquidità all'interno della filiera in favore delle Pmi. «Categoria - aggiunge Caniato - che continua ad avere difficoltà in termini di accesso al credito e che dunque alimenta un nuovo mercato, che le start-up iniziano a cogliere. Si tratta di una quota di transazioni ancora marginale ma si vede altrettanto chiaramente che ci troviamo in una fase di grande fermento e trasformazione». Con l’ingresso sul mercato anche di operatori non tradizionali, come gruppi assicurativi che avviano iniziative ad hoc. Fonderie Tacconi, gruppo da 700 addetti e 120 milioni di ricavi, ha ottenuto da una società del gruppo Groupama 3,6 milioni di anticipo sulla base di contratti con Bmw e Lames da oltre 30 milioni. «Anche in passato società di factoring offrivano fondi sulla base delle lettere d’intenti - spiega il presidente Luca Tacconi - ma la novità in questo caso è stata la creazione di un fondo ad hoc per gestire in modo dedicato queste operazioni. Dovendo investire fin da subito in nuovi impianti e attrezzature è cruciale poter disporre di fondi in via immediata, sono soluzioni decisamente interessanti che si stanno diffondendo». In manovra è comunque anche il comparto bancario, con gli istituti tradizionali ad aver già attivato numerosi accordi di filiera: meccanismi che sfruttano la solidità dei clienti finali, spesso esportatori, per abbattere i costi dei finanziamenti dei fornitori a monte.

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